domenica 21 dicembre 2014

Il dolore cronico: come affrontarlo?

Pubblichiamo con piacere l'articolo della nostra cara amica, Maria De Florio responsabile dello Spoke di Patti. L'articolo è già stato pubblicato su Messina Medica.

Il dolore cronico : come affrontarlo ?

Tutti noi abbiamo avuto esperienza di brevi periodi di dolore acuto, sfortunatamente, alcune persone, sono invece costrette a convivere con una situazione di dolore cronico.
Per dolore cronico s'intende un dolore  persistente, a volte indipendente dalla guarigione, associato ad un particolare tipo di danno o di malattia. Ne soffre  un quarto della popolazione italiana  tra i 40 e i 50 anni e nel 56% dei casi si tratta di donne.  Il dolore cronico ha una pesante ricaduta in termini economici con circa 3.000000 di ore di lavoro che ogni anno vengono addebitate a patologie dolorose, ma ha soprattutto una importante ricaduta in termini di qualità di vita  dei singoli e dei rapporti sociali. Chi soffre di dolore cronico è spesso irritabile, tende ad isolarsi, perde la gioia del contatto con gli altri, dorme male e tende a svolgere male il proprio lavoro.
Che fare ? La legge 38 ha fornito importanti  ed innovative risposte al problema dolore che vanno dalla possibilità di rendere i nostri ospedali” pain –free” ,alla istituzione della rete del dolore che ha come figura specialistica di riferimento l’anestesista  ma che coinvolge   medici curanti, psicologi e nella rete delle cure palliative, anche oncologi palliati visti, radioterapisti etc  .
Il dolore cronico, tuttavia,  è gravato da una certa percentuale di insuccessi infatti ,non sempre è possibile risolvere una patologia dolorosa anche se sempre possiamo migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti .
Il dolore è  un’esperienza individuale complessa che coinvolge la sfera fisica, emozionale e sociale questo, rende solo in parte prevedibile la risposta terapeutica , perchè non ci sono due persone con lo stesso dolore nella stessa situazione clinica in quanto il messaggio inviato dal corpo malato è interpretato dalla coscienza in modo differente.
In realtà tutta la terapia del dolore è più efficace se l’approccio è multidisciplinare ,proprio perché  il dolore è spesso multi-fattoriale.
  Nel tentativo di divulgare la cultura del dolore e  l’utilizzo di farmaci appropriati, L’OMS ha immaginato un approccio farmacologico e strumentale estremamente esemplificato , ideando la famosa piramide che immagina una stratificazione del dolore  associando una modalità di intervento. Questo approccio, che pur tanto ha contribuito a promuovere la cultura e la terapia del dolore, oggi mostra tutti i limiti di un sistema estremamente esemplificato che si approccia ad una patologia estremamente complessa. E’ sempre più chiaro che solo una diagnosi patogenetica sulla natura del dolore che dobbiamo trattare, può dare una risposta terapeutica ragionata e rendere  più efficace il trattamento della patologia dolorosa. Nella clinica quotidiana,raramente i quadri clinici sono semplici, perché il dolore cronico è  quasi sempre complesso, perché esistono le comorbilità che possono mascherare un quadro clinico. E’ importante allora, cercare di individuare l’origine del dolore, il danno anatomico (quando è presente !)il corto circuito che determina il perpetuarsi del dolore : danno del I neurone, del II neurone ,del terzo,del sistema inibitorio ?... Non è semplice, ma oggi IL S.S.N. con uno sforzo importante ,anche in termini economici, ha individuato e realizzato,almeno in Sicilia,  centri di riferimento per la cura del dolore: gli HUB e gli Spoke del dolore che si avvalgono della esperienza e della competenza di specialisti algologi che tentano di risolvere il dolore con un approccio ragionato ,ottenendo spesso, un discreto successo terapeutico .  
 Nonostante tutto, però,  la quantità di dolore inevasa o con risposte parziali è ancora molto alta, occorre, che i medici della medicina di I livello interagiscano e si confrontino con queste nuove realtà specialistiche perché insieme si possono creare percorsi virtuosi, cure appropriate ed efficaci risposte ai problemi dei nostri pazienti. Rivolgiamoci dunque con fiducia al nostro S.S.N. che comunque al netto delle tante pecche, resta sempre uno dei più qualificati del mondo !

Patti 18/12/14                                    
                                                                       Maria De Florio Responsabile Spoke Dolore Patti (ME)


                     

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